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Tra conservatorismo e liberalismo

Dalle fazioni ai partiti politici nel Ticino dell’Ottocento

Wednesday, October 23, 2024

ore

17:00

Palazzo Civico, sala del Consiglio comunale piazza Riforma 1, Lugano

Convegno

Il paese e la politica, dallo scontro al confronto

Dall’emancipazione nel 1798 dei Baliaggi di lingua italiana della Svizzera d’ancien régime (Leventina, Blenio, Riviera, Bellinzona, Valmaggia, Locarno, Lugano, Mendrisio), con istituzione dei Cantoni Bellinzona e Lugano, poi del Canton Ticino nel 1803, al moto radicale su Bellinzona del 1890 è il «secolo breve» della storia ticinese contemporanea. Poco meno di cent’anni fra le ricadute iniziali sulla nazione della Grande rivoluzione francese dal 1796, alla riforma della Costituzione cantonale nel 1892, caratterizzati dall’origine delle fazioni politiche dell’età moderna evolute indi nei partiti attuali, non senza conflitti e asprezze. Sul sostrato della civiltà delle otto antiche prefetture, cresciuta direttamente o di riflesso fra il Rinascimento e l’Illuminismo, e nel contatto con la Repubblica cisalpina direttoriale dal 1797, col Regno italico napoleonico dal 1805 e col Regno lombardo-veneto absburgico dal 1815, ed entro l’alveo della dialettica tutta interna a uno stato frammentato, disomogeneo, talora conteso, prende forma la cultura politica, in seguito partitica, di un paese sin allora non soggetto, ma oggetto di un governo, in più «esterno» al territorio. Quanto può spiegare, e persino giustificare l’assestamento tribolato del «sistema» nella Confederazione restaurata del 1814, rigenerata del 1830 e ristrutturata per finire nella federazione del 1848. Il corso si propone di divulgare tramite le fonti e gli studi più avanzati tale complessa fase della vita più dichiaratamente politica del Ticino, per mostrare come – pur nel confluire nel dibattito di interessi privati e di parte ereditati da tempo immemorabile – il paese arrivi a dotarsi di primitive e poi via via più sofisticate strutture di rappresentanza; giungendo, lungo un percorso lastricato di duri confronti e pure di vittime, all’odierna formula consociativa quale soluzione già inevitabile, in breve condivisa tra gli attori della scena pubblica cantonale dell’epoca, ossia i due partiti borghesi passati dalla contesa alla condivisione.

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