Eventi

Lugano e il Movimento federalista europeo 1943-1945

Wednesday, March 13, 2024

ore

18:00

Lugano, Consolato generale d'Italia sala Carlo Cattaneo, Via Ferruccio Pelli 16

Convegno


Il pomeriggio di studio ha origine da un'idea di Cosimo Risi, già ambasciatore d'Italia a Berna, membro della Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze, di presentare a una platea la più ampia il tema dello sviluppo del Movimento federali-sta europeo (MFE) a opera di esuli politici dall'Italia in Svizzera nel 1943-1945. Categoria a sé dei rifugiati, i federalisti lasciano allora l'Italia, occupata dai tedeschi e soggetta a un esecutivo fascista, con un piano predeterminato: non soltanto porsi in salvo, quali antifascisti, ma raggiungere un paese - l'unico accessibile alle fron-tiere - da cui diffondere, liberamente, il loro messaggio politico-sociale europeista. Lugano in particolare si fa primo approdo, come noto, di attivisti quali Ernesto Rossi e Altiero Spinelli - questi con Ursula Hirschmann, moglie di Eugenio Colorni -, idea-tori del MFE, giunti il 14 e il 15 settembre 1943, e Adriano Olivetti, espatriato 1'8 febbraio 1944, autore di studi per un nuovo ordine politico delle comunità. Qui, nel Canton Ticino, nella Svizzera neutrale, trovano una rete di collaboratori e sostenitori, da Odoardo Masini, repubblicano e massone, esule a Lugano sino dal 1926, e ideatore delle Nuove Edizioni di Capolago; a Egidio Reale, stabilitosi sino dal 1927; a Luigi Menapace, insegnante fra Ascona e Locarno, impiegato a Radio Monte Ceneri dal 1929; a Bruno Caizzi, esule dal 1936 con la moglie Teresa Salvadori del Prato. Altri contatti, oltre ai già organici al MFE, si formano tramite Stefano ]acini, rappre-sentante la DC nella delegazione a Lugano del CLNAI dal 29 marzo 1944; e con i nuclei di Zurigo - con il suo quindicinale, «L'Avvenire dei Lavoratori», di Ignazio Silone - e di Ginevra - raccolto attorno a Luigi Einaudi, Massimo Olivetti, Luciano Bolis, e alla redazione del ciclostilato «Giovane Italia», di Franco Formiggini, Ariberto Mignoli, Alberto Mortara, Vittorio Paretti, Ernesto N. Rogers, Gilberto Rossa e Giandomenico Sertoli. Tornare su quella stagione di vivace dibattito fra sedimentate e nuove leve dell'eu-ropeismo ha, in effetti, il significato di riflettere sul momento in cui, uscendo dal Secondo conflitto mondiale, le energie intellettuali migliori d'Italia e del continente Europa hanno mirato in concreto a un futuro dai contorni inediti: cancellati nazio-nalismi e rivendicazioni, la ricerca di una formula altra, in base alla quale creare un futuro di pace.

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